La conferenza stampa di presentazione di Mister Fabio Gallo, alla presenza del Direttore Generale Werner Seeber e del Direttore Sportivo Giorgio Zamuner.
DG Seeber: “Faccio gli onori di casa e vi ringrazio per essere venuti. Siamo alla seconda conferenza stampa di inizio di stagione, anche se formalmente la vecchia non è ancora terminata, colgo l’occasione per chiudere la passata che sebbene ci abbia regalato tante soddisfazioni, non ci ha portato all’obiettivo che ci eravamo prefissati. Ringrazio Stefano Vecchi per l’ottimo lavoro svolto in questo anno e tutto il suo staff, hanno fatto un lavoro molto importante, ripartiamo da lì, cercando di raggiungere quell’obiettivo che tutti ci siamo prefissati”.
DS Zamuner: “Diamo il benvenuto a mister Gallo. Ho individuato in lui il profilo giusto per cercare con tutte le nostre forze di centrare l’obiettivo che ha questa piazza e questa proprietà. Fabio è un ragazzo che conosco da molto tempo, ha l’esperienza e la personalità giusta e abbiamo condiviso l’idea di costruire una squadra che possa aver determinate caratteristiche. Fabio ha accettato l’incarico con molto entusiasmo, arriva da una stagione particolarmente importante e abbiamo pensato che potesse essere il profilo giusto per cercare di fare quello che tutti, Vicenza compresa, ha in mente di poter fare nella prossima stagione. Brevemente questo è il motivo della scelta di Fabio Gallo.”
Mister Gallo: “Ringrazio la società che mi sta dando la possibilità di allenare in una piazza ambita da tutti gli allenatori, perché Vicenza è una piazza ambita, non semplice e con grandi aspettative. Mi riempie di gioia essere l’allenatore del Vicenza perché le responsabilità mi piacciono, sono consapevole del motivo per il quale sono stato scelto, sono pronto a dare il massimo delle mie conoscenze, le mie capacità e la mia voglia di fare bene. Grazie alla società per quello che è stato fatto sino ad ora e per gli sforzi che hanno fatto per portarmi a Vicenza.
L’obiettivo? Bisogna sempre saper comunicare secondo me, quindi è inutile dire dobbiamo fare il massimo, facendo meglio della passata stagione, altrimenti ci prendiamo in giro ed io non sono abituato a prendere in giro nessuno. L’obiettivo è quello, però ci sono tanti passaggi da fare per arrivare a quell’obiettivo e sono quelli del lavoro, della capacità di sacrificio, della capacità della conoscenza di dove si lavora perché i giocatori che arriveranno dovranno essere consapevoli di dove sono arrivati, perché arrivano a Vicenza e la fortuna che hanno di giocare nel LR Vicenza, perché penso che Vicenza non sia per tutti, vale per gli allenatori e vale per i giocatori. Chi verrà scelto, deve sapere che è stato scelto perché deve fare qualcosa di straordinario, perché l’importante non basta più.
Dove occorre intervenire rispetto alla passata stagione? Per quanto riguarda la passata stagione non è un mio compito dare un giudizio su quel che è stato. Sicuramente il Vicenza era una tra le squadre più forti della Serie C, questo non significa che poi la squadra più forte vince, anzi spesso e volentieri non è così. Io ho in testa quello che mi piacerebbe fare qui con determinate caratteristiche di giocatori e quindi mi voglio concentrare solo su quello. La passata stagione, lo dice la parola stessa, è passata. Non è compito mio dare un giudizio anche nel rispetto di chi ha allenato questa squadra, che è un amico, siamo cresciuti insieme e ci conosciamo da 45 anni. Io sarò responsabile di tutto quello che sarà d’ora in poi.
Come vorrei il mio Vicenza? Mi piacerebbe avere una squadra che ama sacrificarsi, sacrificio vuol dire rispettare il posto dove sei, non dando le cose per scontato, altrimenti quando lo fai, ti siedi. Io voglio gente che si siede, che non abbia la possibilità di pensare di essere arrivato in un posto comodo. Se sei scomodo in un posto, cerchi di ottenere la comodità, altrimenti poi diventa un problema. Poi magari ci sarà il giocatore tecnico che quindi sarà meno propenso, ma anche il più bravo tecnicamente deve sapere dove si trova e perché si trova in questo posto, deve dare il massimo sacrificandosi e soffrendo per l’obiettivo che è grosso e per ottenerlo serve tanto impegno e tanto sacrificio.
Con quanti giovani verrà costruita questa squadra? Abbiamo appena iniziato, dobbiamo far delle valutazioni, io non ho problemi, se i giovani sono forti giocano, punto. Non ho mai visto un allenatore farsi del male da solo per non fare giocare un giovane bravo, se riusciremo a prenderne di bravi o avremo dei nostri giovani bravi e saranno più bravi di altri, giocheranno sicuramente.
Lista della spesa su chi prendere? Non esiste una lista della spesa, esiste la condivisione, dal primo giorno abbiamo condiviso tutto, dalle regole, alle caratteristiche, ai nomi. Basta avere la stessa linea di pensiero, con quella puoi prendere il giocatore che piace a tutti, altrimenti diventa un problema.
7-8 possibili ingressi? Per quanto riguarda i possibili acquisti è legato ai giocatori che vogliono rimanere, anche perché se qualche giocatore non è convintissimo, sono del pensiero che quella è la porta, quindi, dipenderà anche dai giocatori che sono sotto contratto e che vogliono restare.
Piazza delusa? Le parole le porta via il vento, sicuramente dovrò fare in modo che la maglia sia fradicia tutte le partite. Già questo è un inizio su quello che questa squadra dovrà fare sempre, dal primo allenamento fino all’ultima partita che faremo. L’unico messaggio che puoi dare è questo, ovvero che ci sarà il massimo impegno, anche perché sennò si rischia di diventare poco credibile, voglio essere il più credibile possibile.
Ho vietato in passato l’uso del cellulare? I cellulari e i social fanno parte del nostro quotidiano, facciamo un lavoro straordinario perché impegna poco tempo rispetto al resto della giornata, quindi, penso che se un lavoratore per tre-quattro ore si dedica al suo lavoro e al proprio compagno per conoscerlo meglio, essendo uno sport di gruppo, penso possa essere un vantaggio. Da lì nasce questa, vietare non mi piace. Penso che la conoscenza tra i ragazzi e la creazione di un gruppo, possa avvenire in maniera più veloce rispetto alla normalità, il parlare di calcio aiuta, al posto di parlare di social o di altro, quindi rimaniamo concentrati sul campo.
Cosa ha fatto la differenza tra l’Entella e la Ternana? Sarebbe come rispondere alla domanda “hai vinto e quindi sai come fare”. Non è assolutamente così, quando tu riesci a creare una squadra solida che riesce a dare continuità a tutto quello che fa e intendo che ogni allenamento è fatto con il massimo della cattiveria e intensità, ciò fa sì che poi nelle varie partite tu sia come in allenamento e la continuità dei risultati nella passata stagione ha annientato le altre squadre. L’Entella non era la squadra più forte del girone, ma è stata la squadra più concreta e continua, questo ha fatto la differenza. L’abbiamo costruita giorno dopo giorno con gli allenamenti, poi non è facile fare una serie come quella che abbiamo fatto, poi era l’anno scorso e quello fatto con l’Entella, non è replicabile perché l’ambiente è diverso, i dirigenti sono diversi, i giocatori sono diversi, dobbiamo capire cosa andrà bene qui.
Concretezza? Giocare bene e non vincere diventa che poi giochi male, ci saranno partite dove dovremmo essere brutti e cattivi, soprattutto fuori casa. In casa le partite per il Vicenza iniziano 0,5 a 0, considerando questo ambiente, un popolo che segue in maniera clamorosa la squadra. In Serie C è qualcosa che non ho mai visto, se non a Foggia. Bisogna far sì che la squadra sia concreta, perché tutti vorranno battere questa squadra, quindi, ci son partite dove giocheremo bene e vinceremo e magari altre in cui giocheremo meno bene, però sapendo quello che dobbiamo fare, vinceremo le partite.
Giocatori che mi piacerebbe riavere a Vicenza? Certo, ce ne sono, ma non è detto che siano adatti a quello che vorremmo fare a Vicenza o magari ci sono dei giocatori in rosa che non permettono un loro acquisto, però ho già allenato Costa e De Col, soprattutto Costa saprà bene a cosa andrà incontro”.