La conferenza stampa di presentazione di Giorgio Zamuner, nuovo Direttore Sportivo biancorosso, insieme al Direttore Generale Werner Seeber.
Seeber: “Diamo il benvenuto al nuovo direttore Giorgio Zamuner. Lo abbiamo scelto perché lo conosciamo da molti anni e siamo consapevoli sia delle sue qualità umane che della sua conoscenza delle varie categorie. Abbiamo ritenuto fosse la scelta corretta, anche perché quest’anno ci sarà qualche cambiamento rispetto agli anni passati, rimodellando la rosa. La sua conoscenza e la sua competenza saranno utili per fare questo. Personalmente ci conosciamo da tanti anni, so che potremo fare un bel lavoro e raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”.
Zamuner: “Ringrazio la proprietà e il Direttore per l’opportunità che mi è stata concessa. Dopo molti anni, torno in una realtà che conosco bene e so quanto importante sia, oltre a quanta sia la responsabilità per una persona che assume il mio ruolo. Credo sia una bella sfida, conosco tanti di voi e questo mi agevolerà un po’ il lavoro, so che non sarà facile ma ho tutto l’entusiasmo e la voglia per fare un bel lavoro.
Sono in sintonia da anni con Werner, conosco bene la proprietà e penso ci siano tutte le condizioni per poter fare un buon lavoro.
Allenatore? Con Stefano Vecchi mi sono sentito in questi giorni. Lo conosco da tanti anni, lui ha fatto un bel lavoro qui a Vicenza. In questo momento ci siamo presi alcuni giorni di riflessione. E’ naturale che in questo momento di “stallo” con la possibilità che Vecchi non resti, io mi debba tutelare e quindi ho contattato qualche altro allenatore, non tanti perché non vorrei fare confusione. Se fosse, vorrei trovare un profilo che abbia le stesse motivazioni che animano me, il direttore generale e la proprietà, facendo di tutto per fare un campionato importante. Penso che nei primi giorni della prossima settimana si possa fare chiarezza su questo tema. E’ stato fatto un ottimo lavoro, Vecchi è comunque sotto contratto con il Vicenza, quindi si devono collimare le esigenze, i programmi e gli obiettivi, stiamo valutando sia noi che lui questi elementi.
Cambiamenti? Pur facendo un ottimo lavoro, non si è riusciti a raggiungere la categoria superiore. Credo occorrerà, in base all’allenatore se sarà Stefano o un altro, modificare qualcosa, perché ciò che è stato fatto fino ad ora non è bastato. L’obiettivo è trovare motivazioni nuove nel gruppo e in base a questo faremo valutazioni sui giocatori sotto contratto, che rappresentano una base importante, su quelli in scadenza. Io penso che portare energia nuova e volti nuovi possa aiutare ad intraprendere una bella stagione.
Cos’è mancato nella scorsa stagione per vincere? Non ho vissuto lo spogliatoio, i numeri del Vicenza nell’ultimo anno e mezzo siano importanti, ma è mancato quel qualcosa per poter fare il salto, che poi rappresenta l’ambizione della proprietà, della città e di tutti. Le motivazioni non le so, qualcosa è mancato nei momenti chiave, forse un po’ di carattere. Di sicuro la squadra era forte, la più forte, ma probabilmente non era la squadra giusta per vincere.
Ridimensionare? Il Vicenza non ha voglia di ridimensionare, ma di rimodulare i costi. Il budget era molto importante e non necessariamente, togliendo o spostando qualcosa, non rimane un budget importante. Negli ultimi anni non ero abituato a lavorare con questi budget e quindi penso sia sufficiente per costruire una rosa importante. Un solo anno di contratto? Ho l’ambizione e le motivazioni per conquistare ulteriori anni nel Vicenza, dimostrando che sono una persona capace, competente e seria. Arrivo con un anno di contratto ma sono pieno di entusiasmo e sono convinto di potermi guadagnare, attraverso il lavoro, la fiducia della famiglia Rosso e del Direttore anche per i prossimi anni.
Che caratteristiche dovrà avere il nuovo tecnico? Giovane oppure esperto? Sarebbe molto semplice andare su un profilo esperto che dà maggiori certezze, ma penso ci sia bisogno di una scossa e motivazioni nuove. Vicenza deve essere vista da allenatore e giocatori come un’opportunità vera per un salto di carriera significativo. Tutta l’energia del popolo vicentino deve essere anche dentro nei giocatori, che devono trascinare il pubblico. Credo sia più corretto parlare di motivazioni, poi può essere sia giovane che esperto.
Ritrovare sintonia col pubblico? Penso che la delusione sia rispetto alla prestazione nelle due gare. Qui ho giocato tanti anni fa, ma a questo ambiente basta poco per riaccendersi. In questo momento c’è delusione, ma sono convinto che poi si riavvicineranno, perché questa piazza non perde mai l’amore nei confronti della squadra.
Sui giocatori, quanti nuovi ingressi? Con quali caratteristiche umane? Ci sono dei giocatori in scadenza, che verranno valutati nel momento in cui dovessimo continuare o cambiare la guida tecnica. La squadra è stata consegnata nel modo giusto per il nuovo direttore sportivo perché c’è margine per lavorare, i giocatori sotto contratto sono comunque tutti giocatori forti, poi è chiaro che in base alle caratteristiche dell’allenatore che magari vorrà più corsa, più tecnica, più struttura, andremo a rimodellare la squadra. Questa è una piazza dove i giocatori vengono volentieri, quindi non è difficile trovare i profili giusti che possono servire all’allenatore, partendo da una base importante.
Quanti ne servono? Dipende da quello che dirà l’allenatore, in questo momento a Vicenza sono in scadenza 4 giocatori di livello importante. Chiaramente se nessuno di quelli rientrerà nei programmi saranno comunque 4 giocatori da sostituire. Io penso che ci vorranno 7-8 giocatori in totale.
Che effetto fa tornare a Vicenza? Gol in uno Spareggio che è entrato nella storia? Tutta quell’annata non era stata particolarmente positiva, ma ripensando a 35 anni fa io ero arrivato in una piazza importantissima, probabilmente non ero ancora prontissimo. Ovviamente mi fa piacere essere ricordato per quel goal lì, perché comunque fu una festa importante. Ogni tanto quando lo racconto a qualche giocatore, dico “sai che ho fatto uno spareggio di giovedì, perché bisognava giocare prima dei mondiali e c’erano 8.000 persone”. Quelle sono emozioni, avevamo fatto un campionato balordo, ma siamo passati da una possibile tragedia ad avere 3.000 persone che ci aspettavano quando siamo tornati con il pullman, quindi è comunque un ricordo bellissimo. Io ovviamente sono molto contento di essere ritornato perché è una piazza che ti fa sentire calciatore vero, anche se purtroppo è ancora in Serie C e posso dire che sono anche un po’ facilitato, perché tante persone che lavorano all’interno della sede e tanti di voi li conosco, quindi è bello rivedere comunque facce conosciute.
Ci sono squadre adesso che hanno avuto un epilogo brutto, con fallimento, potrebbero nascondere delle occasioni da perseguire? Il Brescia ha tutti i giocatori di livello alto, l’altra squadra che non si è iscritta purtroppo è la SPAL e lì ce ne sono un po’ meno, secondo me. Chiaro che i giocatori che hanno fatto comunque tanti campionati di B, in questo momento liberi e aspettano di sondare bene cosa c’è in giro. Sinceramente il Brescia ha tanti giocatori bravi che sarebbero profili importanti per il Vicenza, su questo non c’è dubbio.
Come pensa di costruire il rapporto con la tifoseria? Ho la fortuna di conoscere bene la piazza e di conseguenza so bene come adesso ci sia tanta delusione per come è andata. Credo però che sia abbastanza inevitabile, anche perché la prestazione nella semifinale non è stata all’altezza delle aspettative. Però adesso si deve guardare avanti, il calcio ti concede sempre la possibilità di riscattarti e sono certo che non appena inizierà la stagione la gente di Vicenza, la tifoseria, si riavvicinerà alla squadra perché conosco bene la passione che c’è a Vicenza per i colori biancorossi”.
Seeber ha poi aggiunto: “Non ci preoccupa il cambiamento rispetto al budget, è abbastanza relativo, perché negli ultimi anni una parte di questo è stato investito in incentivi all’uscita di alcuni giocatori. Oggi non abbiamo questa situazione ed è un vantaggio nella costruzione della squadra, perché non abbiamo il dovere di cedere giocatori, prima di acquistarne. Inserire giocatori con motivazioni massime pensiamo possa dare una mano a tutto il gruppo. Cavion? E’ l’unico in questa situazione, è un buon giocatore ma non sappiamo perché non sia stato impiegato quest’anno. Ritiro? Attendiamo il mister per capire le date esatte, partiremo intorno alla metà di luglio, dopo alcuni giorni qui di visite e torneremo a Bedollo di Piné con cui abbiamo un accordo per i prossimi due anni”.