Le parole del Presidente Stefano Rosso nella conferenza stampa odierna.

“E’ passata più di una settimana dalla nostra eliminazione dai playoff e quindi pensavamo fosse corretto fare un po’ il punto della situazione sulla stagione appena trascorsa e sul futuro del Vicenza. La stagione si è conclusa come non volevamo, ovvero con il non raggiungimento dell’obiettivo.

Non siamo riusciti, né in campionato né ai playoff, a raggiungere il risultato e quindi questa è l’unica cosa che conta poi alla fine ed è la cosa che più ci amareggia come società, come proprietà e che amareggia i tifosi.

Penso che quest’anno fosse un anno buono, pensiamo che quest’anno fosse stato l’anno buono, probabilmente uno dei migliori da quando siamo qui a capo della società e non aver raggiunto l’obiettivo è sicuramente una ferita molto profonda che ci portiamo dietro. L’ho detto anche ai giocatori sabato quando ci siamo salutati, gli anni buoni non ci sono sempre, quindi non aver colto e preso la palla al balzo quest’anno è stato sicuramente una grossa mancanza e un peso che ci porteremo avanti, loro per tutta la carriera e noi per tutto il resto dei nostri giorni qui a Vicenza.

Volevamo dare un messaggio di dispiacere per come si è conclusa la stagione, però anche dare un messaggio di forte consapevolezza di aver fatto tutto quello che era nei nostri mezzi per poter raggiungere l’obiettivo. Penso che più di dare tutto quello che abbiamo dato quest’anno sia veramente difficile. Abbiamo dovuto gestire tante situazioni complesse, Golemic, Rolfini, tante altre cose legate a decisioni anche arbitrali molto discutibili e nonostante tutto siamo sempre stati lì per riuscire a fare il salto, però evidentemente ci è mancato qualcosa, se non ci siamo riusciti. Ora dovremmo capire e analizzare che cosa possiamo fare eventualmente per migliorare questa situazione. Questo era il primo punto.

Il secondo punto riguarda il futuro. Ci siamo presi qualche giorno per riflettere e dopo un’amarezza sicuramente molto forte e molto scoramento abbiamo deciso assieme, in primis con mio padre e poi con i nostri soci, di andare avanti e riaffrontare la prossima stagione cercando di allestire una rosa competitiva, però anche stando più attenti agli investimenti.

L’anno scorso abbiamo investito molto, forse anche più di quello che serviva per avere una rosa di alto livello. Quest’anno cercheremo di stare un po’ più attenti, anche perché onestamente non so se vedete la situazione al di fuori del mondo del calcio ma il mercato è in una situazione molto difficile. Il nostro settore, in particolare, è in un momento molto delicato e quindi deve esserci anche la responsabilità di dare a questo il giusto peso, visto che per noi è un impegno in primis sociale, cercando ancora una volta di fare un buon lavoro, allestendo una rosa competitiva ma anche cercando di avere un minimo di attenzione agli investimenti, perché non sono anni in cui i soldi piovono dal cielo, quindi avremo sicuramente più attenzione agli investimenti nella prossima stagione sportiva.

Il terzo punto di oggi riguarda il direttore sportivo, il contratto di Luca Matteassi è in scadenza e abbiamo deciso di non rinnovarlo. A Luca va innanzitutto un grosso ringraziamento per il lavoro fatto nel periodo in cui è stato con noi. Ci ha supportato tutti i giorni, è stato vicino a noi come società, come proprietà e alla squadra, ha allestito una rosa di ottimo spessore, però riteniamo che sia arrivato un momento anche per noi magari di cambiare e di fare qualcosa di diverso. Ripeto, lo ringraziamo molto per il lavoro fatto, però abbiamo deciso di andare avanti con un alto profilo.

Questo è il quarto punto della giornata e ultimo: il nuovo direttore sportivo sarà Giorgio Zamuner che verrà presentato nei prossimi giorni. Oggi ritenevamo non fosse ancora il momento giusto, preferivamo fare un annuncio ma è anche giusto dare poi al nuovo DS il suo momento dedicato in cui potrete fargli tutte le domande del caso.

Questo era quello che volevamo dire, faccio da portavoce ma come sempre rappresento la proprietà e i nostri soci che sono stati giustamente informati poco prima di voi, perché è giusto che sia così ed è giusto che siano partecipi nelle decisioni importanti della nostra società.

Domande:

C’era la possibilità di un disimpegno o ridimensionamento drastico? Quello c’è sempre, nel senso che non è scritto da nessuna parte che dobbiamo per forza di cose proseguire a fare calcio. Ormai è 20 anni che lo facciamo, potrebbe anche essere arrivato il momento di fare altro nella vita, però ripeto che è anche giusto cercare di portare avanti le proprie visioni, i propri progetti e cercare di essere comunque coerenti con la parola data qualche anno fa, quindi abbiamo scelto di proseguire.

Ci tengo a fare un piccolo incipit: la porta di Largo Paolo Rossi o di OTB non è mai stata chiusa a nuovi soci o altre persone che vogliano darci una mano o che credono di poter fare meglio di noi, quindi quando leggo certe affermazioni sull’andare via, mi viene da rispondere che non è che vogliamo stare qua per forza, la porta è aperta. E’ sette anni che è aperta e in sette anni gli unici che si sono affacciati a Vicenza siamo stati in primis noi – perché vi ricordo che non c’era nessuno quando questa società è fallita – e in seconda battuta i soci, che noi con molta forza, abbiamo voluto portare dentro al progetto. Poi se per il resto c’è qualcuno che pensa di poter fare meglio o che ha qualcuno di più solido, più bravo o più fortunato, la porta è aperta e non è mai stata chiusa. Quindi, invece di fare altre dichiarazioni o comunicati stampa, molto meglio guardarsi intorno se uno pensa di poter dare qualcosa in più al Vicenza. Noi diamo il massimo, da sempre, abbiamo messo più di 40 milioni in questi anni, abbiamo preso i professionisti che ritenevamo migliori sulla piazza, alcuni erano già stati qua. Poi alla fine parlano i risultati e i risultati dicono che siamo al punto di partenza, però se qualcuno pensa di poter dare maggiore luce e lustro e fare meglio, la porta è aperta e lo è sempre stata.

Cos’è successo contro la Ternana o altri momenti in cui hai pensato che l’obiettivo fosse sfumato? Momenti in cui ho pensato non stesse girando per il verso giusto sono stati il finale col Padova, nella partita di ritorno. Poi devo dire la verità, nei playoff ero convinto di farcela, dopo le partite dei quarti, perché avevo visto la squadra partire per Crotone con voglia e con la testa giusta. Invece, ho avuto un segnale probabilmente contrario al rientro negli spogliatoi dopo la partita d’andata della semifinale, dove a mio avviso avevamo fatto un ottimo secondo tempo, dopo un primo tempo non all’altezza e ho visto la squadra entrare in spogliatoio con la testa troppo bassa. Di solito una squadra che ha consapevolezza di essere forte o di aver fatto bene o comunque ha una voglia di rivalsa, entra in spogliatoio con la testa bassa ma con una grinta diversa, che non ho visto negli occhi dei ragazzi. Detto questo il calcio è un po’ particolare: se dopo il 2-1 non prendevamo un goal subito, sarebbero potute accadere centomila altre cose che avrebbero potuto cambiare il corso degli eventi ma è andata così e alla fine conta solo il risultato finale.

Obiettivo per la prossima stagione? L’obiettivo è quello di competere e cercare di fare una squadra forte, come sempre. L’anno in cui siamo stati promossi in B, la squadra costava almeno il 30-40 per cento in meno. Gli altri han vinto campionati investendo meno, c’è anche chi ha investito di più e ha vinto e c’è chi ha investito di più di noi e ha fatto lo spareggio salvezza. Le incognite sono tante, penso che abbiamo una struttura di squadra forte, quindi cercheremo di costruire su questa.

Occorre fare qualcosa in più? Il passettino in più va fatto perché se fai 83 punti e non vinci è evidente che devi fare qualcosa in più, speriamo di far qualcosa di meglio l’anno prossimo, la volontà è cercare di fare meglio, cosa che non è sempre legata agli investimenti. Penso che abbiamo investito tanto, abbiamo anche fatto scelte ottime a partire dall’allenatore che ha fatto un percorso importante in un anno e mezzo.

Vecchi rimane? L’allenatore ha ancora un anno di contratto con noi e ad oggi non ci ha chiamato nessuno, quindi io non so darvi una risposta perché onestamente ad oggi per me è un tesserato del Vicenza e non c’è stato nessuno che abbia alzato il telefono per chiederci se può allenare da un’altra parte, non l’ha fatto nemmeno il mister. Poi arriverà un direttore sportivo, avrà modo di parlare con lui e farsi le sue idee. Non entro in questa scelta che mi sembra anche un po’ prematura, oggi non so cosa dirvi sinceramente.

Se lo terrei? Sinceramente il mister ha fatto grandi cose, però non ha vinto. Alla fine voglio dire se fossimo in Serie B sarebbe osannato e saremmo tutti dei fenomeni, perché i secondi vincono e salgono, mentre in C i secondi classificati mangiano aria. Faremo delle riflessioni, non entro sull’aspetto tecnico e penso sia anche corretto. Adesso arriverà un nuovo direttore sportivo, avrà le sue idee e si confronterà con noi su quale possa essere la scelta migliore per il Vicenza.

Ridimensionamento? Ci tengo a dire che faremo più attenzione, ma saremo sempre tra i top spender della categoria, anzi quasi senza dubbio, purtroppo.

Profilo allenatore? Abbiamo preso per due anni di fila due allenatori che hanno vinto il campionato, cercheremo qualcuno che possa eventualmente darci le stesse prospettive. Poi che sia uno che ha già vinto o che sia uno di talento in prospettiva, non lo so, dipenderà dal direttore sportivo. Però, ripeto, Vecchi è un ottimo allenatore ed ha ancora un contratto con noi e, ad oggi, l’unica cosa che so è che è il nostro allenatore, salvo prova contraria o telefonata da parte di qualcuno interessato a lui o lui che vuole andare via. Se ci siamo parlati? L’ho salutato sabato, abbiamo parlato delle vacanze e mi ha detto che andrà negli Stati Uniti. Visto che ho vissuto là tanti anni gli ho dato qualche consiglio.

Due finali amari ma diversi? L’anno scorso eravamo in crescita, abbiamo fatto bene i playoff, abbiamo avuto più sfortuna che giudizio, nel senso che abbiamo fatto di tutto per vincere e poi però quando si rompono due crociati nella finale, uno all’andata e uno al ritorno, sicuramente influisce sul risultato finale. Quest’anno avevamo la consapevolezza di essere arrivati in crescita, di voler dar continuità al progetto, abbiamo iniziato la stagione che si è appena conclusa con un piglio diverso. Quest’anno è diverso, perché secondo me è un anno e mezzo che corriamo, è un anno e mezzo che spingiamo e quindi non aver raggiunto ancora il risultato ha una pesantezza diversa, però penso che i forti si vedano nei momenti di difficoltà più che quando le cose vanno bene. Vorrà dire che dovremmo tirare su le maniche e lavorare ancora meglio per cercare di fare meglio, anche se non è facile, bisogna essere anche trasparenti e onesti, quest’anno abbiamo fatto tanto.

Piazza sempre vicina ma ora amareggiata? Penso non ci sia stata una conferenza stampa, un’intervista, in cui non ho ringraziato i nostri tifosi per il continuo apporto. Io penso che abbiamo i tifosi migliori del mondo e continuerò a pensarlo. Quando sono sugli spalti ci danno tanto, lo danno a noi, lo danno alla squadra, quando siamo tutti insieme secondo me siamo fortissimi, poi la frustrazione per non aver vinto posso capire che possa portare a certe esternazioni. Non capisco la loro posizione, come forse loro non capiscono la mia, perché alla fine siamo sulla stessa barca. Tanto male stanno loro, quanto male stiamo noi, per cui se loro pensano che ci sia qualcuno che possa fare meglio di noi, ripeto, la porta è sempre stata aperta, non gli abbiamo mai detto “questo è il nostro giocattolo e voi non potete entrare”, anzi, rinnovo un invito che gli ho fatto anche arrivare. La volontà di confrontarmi con loro c’è, però invece di un appuntamento sono arrivati due comunicati stampa, si vede che loro in questo momento preferiscono comunicare così, mi dispiace perché penso che siamo sempre stati disponibili ma ci sta, sono delusi. La delusione a volte ti porta anche a comportarti in una certa maniera, io spero che troveremo il modo di ricompattarci, perché sono fortemente convinto che per tirarci fuori da questo pantano che si chiama Serie C o stiamo tutti insieme oppure sarà più difficile rispetto ad andare avanti compatti. Purtroppo, nel bene o nel male, siamo compagni di viaggio, se stiamo insieme volentieri penso che siamo più forti.
Chiesto incontro? Io non ho chiesto. A me è stato detto “cosa pensi possiamo fare con i tifosi?”. Io ho risposto a Sara che avrei incontrato volentieri i tifosi, aggiungendo che però vorrei che arrivassero con un’idea comune, perché non posso essere un ufficio reclami. Arrivano 10 gruppi ultras con 10 idee diverse, uno mi dice tieni l’allenatore, uno mi dice vai via, uno mi dice investi di più, non saprei gestirlo. Per cui se arrivano con un’opinione compatta meglio, ci confrontiamo volentieri su questa, poi non è detto che usciamo con la stessa idea, loro continuano ad avere le loro opinioni e noi opinioni diverse. La volontà del confronto c’era, non è successo, mi dispiace, ci sarà un’altra occasione. Tra parentesi alla festa della Curva contro la Triestina, io c’ero e c’era anche il direttore, c’erano tutti, quindi da parte nostra c’è sempre disponibilità.

Contatti con altre cordate? Fantacalcio. Cordate di imprenditori e investimenti zero. Mi avrà chiamato mezzo mondo per offrirmi allenatori, giocatori, la risposta è sempre la stessa: io faccio il Presidente ma ancora i contratti e la selezione dei giocatori non compete a me. Al momento, niente di niente, però ecco noi siamo aperti voglio dire l’avrò detto sei volte, lo ripeto la settima, se qualcuno pensa o vuole, la nostra compagna societaria è aperta basta che arrivi qualcuno che voglia il bene del Vincenza.

Come mai la scelta Zamuner? Siamo arrivati alla sua figura, perché è una persona con cui ci eravamo già confrontati in passato e pensiamo che andando in scia quello che abbiamo fatto con Luca due anni fa avevamo bisogno di una persona che conoscesse bene la categoria, conoscesse la piazza, e abbiamo ritenuto il suo profilo quello più adatto. C’è stato un confronto tra di noi e abbiamo ritenuto che fosse la persona più adatta. Ci sono stati anche altri direttori che si sono proposti e che abbiamo visto, però riteniamo che lui sia la nostra scelta migliore”.

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