Stefano Giacomelli è stato ospite di una diretta Facebook di Eleven Sports, rispondendo alle domande dei tifosi.

Tu per la tua squadra sei una vera e propria bandiera, quest’anno anche se non si sa se il campionato riprenderà avete fatto un grandissimo lavoro? Per me Vicenza è sempre stata casa mia, ormai è l’ottavo anno che sono qui, mi sono sempre trovato bene, non potevo chiedere di meglio, ho sempre chiesto io di restare, ho avuto diverse volte varie offerte per andare via. In 8 anni ci sono stati tanti alti e bassi, quest’anno posso dire che stava accadendo qualcosa di importante, poi purtroppo è arrivato questo virus, speriamo di tornare in campo il prima possibile.

Il rinnovo del contratto? Ne stiamo parlando, ci siamo già trovati un paio di volte prima di questo stop. Molti miei compagni hanno già rinnovato e sono molto contento per loro. Sono in contatto con la società e non appena ci sarà di nuovo la possibilità di vedersi, sicuramente ricominceremo a parlarne. La volontà è quella di prolungare questo matrimonio e questo amore da parte di entrambi. Da parte della società so che c’è, il mio amore per questa squadra è grande, quindi spero si arrivi presto alla firma.

Hai sentito i tuoi compagni? Mi hanno già fatto gli auguri questa mattina, credo che nel pomeriggio faremo uno zoom per salutarci. Poi ci sono anche dei miei amici che aspettano questa sera per riunirci online come si può.

Come ti senti ad essere arrivato ad un passo dalla B con il Vicenza ed essere stato fermato da questo virus? Pensi di riuscire ad arrivare in A con questa maglia? Io fino a che tutte le domeniche entrerò in quel prato verde e continuerò a sentire le emozioni che sento sempre credo non ci sarà nessun motivo per cambiare questa maglia, le emozioni sono state tante, ci sono state quelle brutte che mi hanno fatto crescere e quelle belle che mi sono rimaste nel cuore. Quest’anno sta andando così purtroppo, noi vorremmo vincere sul campo, una squadra come quella di quest’anno con il lavoro che ha fatto si merita il primo posto e si merita di raggiungere l’obiettivo che tutti aspettiamo. E’ un sogno per noi perché non è facile vincere un campionato di serie C, spero intanto di arrivare in serie B, poi non credo che ci sia sogno più bello per un calciatore che arrivare in serie A con la maglia della squadra che porta nel cuore. L’ho sfiorata una volta e non ci sono riuscito per poco, ma adesso facciamo un passo alla volta e pensiamo ad arrivare in B.

Edoardo? E’ stata una gioia immensa sapere che si era risvegliato. Soprattutto in giorni come questi dove si tende a vedere tutto nero. Per tutti noi avere questa notizia è stata la cosa più bella. Lo aspettiamo, ora deve continuare a combattere, spesso ci capitava di fare le amichevoli insieme durante la settimana e la cosa più importante per tutti noi è che lui si possa riprendere e stare meglio.

Con chi hai legato di più? In otto anni che sono a Vicenza quest’anno c’è un gruppo che non ho mai visto. Qualsiasi decisione viene sempre fatta ragionando tutti insieme e credo che questa sia la forza per raggiungere degli obiettivi. Uno con cui mi sento ogni giorno e con cui ho passato anche l’anno scorso è il capitano Bizzotto, però ho un bellissimo rapporto con tutti e voglio un grande bene a tutti. La forza del gruppo fa sempre la differenza quando c’è un gruppo coeso che punta verso un solo obiettivo, i valori escono fuori.

Quale è il tuo gol preferito? Di belli ce ne sono stati tanti ma per l’importanza che ha avuto scelgo quello in casa contro il Santarcangelo nei playout. In quella partita il gol a giro che ho fatto al Menti è stato uno dei più belli e importanti. Quelle due partite, ho segnato sia all’andata e al ritorno, per me hanno avuto un valore in più, quando ti trovi nelle sabbie mobili non è facile uscirne, nonostante tutto sono contento di aver fatto parte anche di quel gruppo”.

Che tatuaggio ti fai se saliamo? Fino a 3 anni fa non avevo neanche un tatuaggio, avevo paura degli aghi. Poi ho provato e ho visto che potevo sopportare il dolore. Io impazzisco per i tatuaggi, di spazi ne ho ancora, se salissimo credo che mi tatuerei la data della promozione, la vita di un calciatore non è lunghissima, i ricordi sono da segnare perché poi vivremo di quelli.

Come era Bisoli a Foligno? Era il mio primo anno da professionista, è stato un allenatore che mi ha mandato nel calcio che conta perché mi ha fatto esordire. Allora non mi sembrava vero, giocavo con la maglia con cui avevo giocato da piccolo, tutto era amplificato, posso solo ringraziarlo perché mi ha buttato nel calcio che conta. E’ stato un anno particolare perché abbiamo fatto subito i playoff e sembrava tutto troppo facile, invece nel calcio non c’è nulla di facile. Se non continui con la stessa rabbia e cattiveria, c’è gente che ti passa sopra, credo che questa sia stata un po’ la mia forza.

Come è stato l’anno delle giovanili all’Inter? Non potevo che dire sì quando mi chiamò l’Inter, era il primo anno che uscivo da casa e lasciavo tutto. E’ stato un anno in cui ho giocato poco, ho faticato all’inizio, c’erano molte aspettative su di me, ma è stato un anno dove sono cresciuto e dove ho imparato tante cose. E’ stata un’esperienza di vita.

Quale è il segreto della vostra difesa impenetrabile? Il mister ci lavora tanto, credo che quando si fa gol sia merito di tutti, così come quando non si subisce. Abbiamo dei difensori che sono i più forti della Serie C, i complimenti vanno a loro e anche al portiere perché anche lui ha il proprio merito.

Il rapporto con il mister? E’ eccezionale, io e il mister ci conoscevamo solo di vista, ha uno staff fantastico che ci tiene sempre sul pezzo anche in questi giorni dove non è facile. Il mister lavora tanto sul campo, caratterialmente ci trasmette molto e quando arriva la domenica, abbiamo tutte le basi per affrontare al meglio la partita.

Quale è il difensore più tosto che hai affrontato? Domanda difficile, in C ce ne sono tanti. La nostra forza è che durante la settimana c’è il match analyst dello staff che ci manda i video di tutti i difensori che affrontiamo la domenica. Uno in particolare non ce n’è, dipende da noi, da come ci comportiamo la domenica.

Hai mai fatto gol di testa? Il mio primo gol con la maglia del Vicenza in Serie B contro lo Spezia e forse uno in amichevole contro il Chievo Verona, diciamo che è tutto tranne che il mio punto forte.

Se ci dovessero essere i presupposti di sicurezza per disputare i playoff e la tutela della Lega quale squadra pensi salirebbe? Noi speriamo di tornare a giocare, vogliamo disputare queste 11 partite e vogliamo dimostrare a tutti che siamo i più forti. Se non avvenisse questo e dovessimo essere promossi in B, saremmo contenti lo stesso perché comunque ce lo siamo meritati per quanto dimostrato nel corso di tutto il campionato. Nei playoff credo che il Bari come squadra abbia uno spessore in più, anche se nel nostro girone ho visto una squadra che gioca davvero bene che è la Reggiana, alla quale, se non si dovesse riprendere, faccio un grande in bocca al lupo.

Ci intoni un coro del Vicenza? Il mio preferito è l’inno: “I biancorossi sono dei gran bevitori, bevono in casa, bevono fuori…”

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