Al termine della partita si sono presentati in sala stampa mister Di Carlo, Daniel Cappelletti e Simone Guerra.

Di Carlo: “Abbiamo fatto un primo tempo sottotono, il primo tiro calciato in porta hanno trovato il gol, noi non prendevamo mai la seconda palla, sembrava una partita stregata. Però il Vicenza ha un’anima e un cuore, questi tifosi hanno qualcosa di speciale, nel secondo tempo abbiamo messo in campo tutta la qualità e l’intensità che serve per vincere una partita e alla fine abbiamo meritato. Tanti non hanno giocato al loro livello, questo è stato merito anche degli avversari, non conta la classifica, avevo preavvertito i ragazzi, forse non è bastato però per fortuna ci sono i due tempi che ci hanno permesso di mettere a posto alcuni aspetti a livello di mentalità, qualità e intensità. Alla lunga abbiamo vinto una partita difficile da vincere, in questo momento era la partita più difficile per noi. Questa è una squadra che ha cuore e qualità. Abbiamo conquistato 3 punti fondamentali, vincendo così sappiamo che dobbiamo ancora lavorare molto e crescere tanto. Però i ragazzi hanno un cuore e grazie a questo alla lunga emerge la qualità. Faccio i complimenti allo staff medico che ci ha permesso di recuperare Marotta e non era semplice. Il Fano non merita di essere ultimo in classifica, anzi ha fatto una buona gara sia dal punto di vista tecnico che dal lato della forza. Il Fano ha qualcosa in più rispetto alle altre squadre, ha fatto una grandissima partita in 10 contro il Piacenza, crea 5-6 gol ogni partita, non è una squadra materasso ma una squadra che lotta fino alla fine e oggi ne abbiamo avuto la prova. Nel gol preso merito loro, ci sono arrivati cattivi e decisi, mentre noi nella transizione presa non abbiamo difeso bene l’area di rigore, sicuramente dobbiamo migliorare in queste situazioni. Nel secondo tempo abbiamo fatto tutto ciò che dovevamo fare. Il calcio è così, le partite non le fa la classifica ma la motivazione, chi viene qui ad affrontarci ci mette sempre il massimo, oggi loro nel primo tempo avevano più voglia, questa è la realtà. Abbiamo fatto 6 punti nelle due partite in casa, ma abbiamo visto quanta fatica serve, perciò sappiamo che dobbiamo affrontare il campionato partita dopo partita, con grande umiltà. Oggi ci deve servire da lezione per tutte le partite. La classifica adesso non ci deve interessare, ci interesserà la classifica che ci sarà a maggio”.

Saraniti: “Siamo riusciti a portare a termine una partita dura come questa. E’ stata una gara non iniziata nel modo giusto, forse ci siamo un po’ cullati nel fatto che si chiamasse Fano e non Carpi o Padova, pensando così che fosse una gara semplice. Loro ci pressavano alti, spesso andavamo in fuorigioco perché eravamo frettolosi nel fare giocate, nel secondo tempo abbiamo disputato un’altra gara. Siamo riusciti a sbloccarla su calcio piazzato, avendo anche la fortuna di avere battitori come Vandeputte o Giacomelli, è così diventa tutto più semplice per noi che andiamo a saltare. Abbiamo vinto la gara dimostrando di essere una grande squadra, mi piace contribuire e sono contento di averlo fatto oggi in maniera decisiva. Sono corso da mia moglie sotto la tribuna perché era da tempo che non esultava con me, anzi mi scuso se non ho esultato sotto la Curva, perché se lo meritano, ci seguono e ci sostengono sempre”.

Marotta: “Domenica scorsa non ho giocato per un problemino fisico, anche oggi ero in forse, ma avevo voglia di giocare e di segnare. Non esistono più partite facili, loro poi non si sono chiusi, è una gara importante per la classifica. Ci deve servire da lezione perché la prossima volta dobbiamo entrare in campo più concentrati e determinati. Il gol? Tutti vorremmo stare in campo, stavamo spingendo, sono contento di essere stato decisivo, l’ho colpita di pancia che ha portato 3 punti importanti. Magari ne facessi 10 l’anno così (ride, ndr). Questa Curva ci carica molto, è speciale giocare qui a Vicenza e quando decidono di spingere si sente e ci hanno dato la forza per ribaltare il risultato, è una grande soddisfazione segnare sotto la Curva”.

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