Le parole di mister Cristian Brocchi e Stefano Giacomelli, al termine della gara contro il Crotone.

Brocchi: “Imbarazzante perché, logicamente tutti noi volevamo una vittoria, tutti noi la volevamo a tutti i costi, poi ci dispiace per i tifosi, per non essere riusciti a dare una gratificazione, una soddisfazione ai nostri tifosi, sicuramente è stata una partita difficile, se siamo in questa posizione di classifica è perché i problemi ci sono, è perché delle lacune le abbiamo e se avessimo la forza di vincere facile tutte le partite, non saremmo in questa situazione. Nonostante una prestazione non entusiasmante, anche nel secondo tempo abbiamo avuto quattro occasioni da goal e quindi è un peccato perché non riusciamo mai a vincere la partita in maniera non proprio meritata, per vincere una partita noi dobbiamo meritarcela al 100%. Il Crotone comunque non è una squadra con giocatori banali, è in una posizione di classifica difficile perché anche loro come noi hanno avuto dei problemi, hanno dei problemi, sennò anche loro non sarebbero in questa situazione di classifica, ma non hanno assolutamente dei giocatori banali, soprattutto gli offensivi, che ti mettono in difficoltà, che sono rapidi, veloci, bravi tecnicamente e quindi, a volte, sottovalutare l’avversario fa percepire ancora in maniera più brutta, la tua prestazione. In realtà delle difficoltà le abbiamo sicuramente avute, paradossalmente le abbiamo avute dal punto di vista del gioco, di più quando loro sono rimasti in 10, perché si chiudevano molto bene, con Maric che faceva il terminale offensivo e quindi ogni volta che gli arrivava un pallone, riusciva a gestirlo e a far partire i loro esterni molto veloci, molto bravi tecnicamente e quindi questo ci metteva in difficoltà e ci spaventava. Nel secondo tempo abbiamo avuto quattro occasioni e potevamo in una di queste segnare e magari, nonostante la prestazione non esaltante, avremmo potuto vincere una partita, che è uno scontro diretto. Gli scontri diretti si giocano anche sui nervi, si giocano anche sul carattere, si giocano anche su tutti questi aspetti che incidono anche all’interno di una squadra che sicuramente sta cercando di arrivare all’obiettivo e con le grandi difficoltà che ha, alterna buone cose, a cose meno buone. Abbiamo avuto sei occasioni noi, due il Crotone. Non abbiamo giocato bene, non abbiamo fatto una bella partita è vero, non abbiamo fatto quella partita, siamo stati timorosi, quando avevamo l’uomo in più dovevamo muovere più la palla al posto di cercare di forzare la giocata, però queste cose qui le fai quando, magari, hai una tranquillità e una personalità che ti porta a gestire la superiorità numerica. Invece noi abbiamo forzato tanti palloni, abbiamo sbagliato, qualcuno si è fatto prendere un po’ dall’ansia, perché ribadisco, sono partite delicate, sono partite difficili da giocare e l’aspetto caratteriale ed emotivo a volte incide molto, oggi sicuramente, per certi versi, poteva anche essere a livello emotivo più facile giocare per il Crotone piuttosto che con noi, quando si percepiva proprio il fatto di non riuscire a essere arrembanti e magari cominciare a sentire il peso della vittoria sulle spalle. Quanto pesa? Pesa, logicamente, perché avevamo la possibilità di sorpassare le nostre dirette avversarie, soprattutto anche perché adesso avremo una partita molto difficile contro una delle squadre più in forma del campionato al momento, però lo sappiamo, come vi ho sempre detto, ci sarà da battagliare fino all’ultima partita e questo lo dico da tempo, lo dico da tempo perché conosco la squadra, perché so pregi e difetti e quindi continueremo ad andare avanti cercando di arrivare a quell’obiettivo che è molto, molto difficile, però è lì. Cosa ci ha detto la Curva? Ci è stata un’esternazione da parte loro molto chiara ed esplicita, ci hanno chiesto di andare sotto e per rispetto ci siamo andati, per tutto quello che ci hanno dato in questo campionato. Lo so che è molto difficile per loro, è difficile per me, è difficile per tutti noi. Ma dobbiamo continuare a cercare di lavorare e credere che alla fine della stagione ce la possiamo fare a raggiungere la salvezza. Se farei qualcosa di diverso? Si scelgono i giocatori che in quel momento ti danno le garanzie migliori per affrontare la partita, Diaw sul lato destro l’avevamo provato con l’Alessandria dove aveva fatto due goal in quella posizione e quando accade ti dicono che ci hai preso, mentre oggi ha avuto più difficoltà a trovare la posizione e quindi magari non ci si ha preso. Poi abbiamo cambiato nei ruoli, abbiamo forzato, abbiamo inserito due attaccanti, abbiamo messo degli esterni che ci potevano dare superiorità. Da Cruz in panchina? Non stava attraversando un periodo buono dal punto di vista fisico, ha avuto qualche problema, era molto sottotono e non era in grado di giocare da un punto di vista di ritmo ed energia, una gara come questa. Pesanti nelle gambe? Purtroppo le gambe girano, quando gira la testa. In questo momento, ogni partita ha un peso grosso e a volte questo peso incide anche sulle gambe. Però guardando i dati della corsa, la squadra è in salute. Se la squadra ci crede ancora? Ci credevamo quando eravamo ultimi e ora abbiamo preso l’Alessandria, se ci credevamo prima perché non ci dovremmo credere ora? Poi ci sono anche le altre squadre, abbiamo tutti delle difficoltà, occorre tenere duro, continuare a crederci e lavorare in mezzo alle difficoltà, lo sappiamo che è difficile, nessuno di noi ha mai pensato di potersi salvare a tre giornate dalla fine, io per primo ho sempre detto che se ci salveremo, ci salveremo l’ultima giornata. Questa purtroppo è la realtà di stagioni così difficili e complicate. Dobbiamo tenere botta, prenderci le critiche, le critiche che prenderà la squadra, le critiche che prenderò io anche solo per essere venuto qui a parlare, però bisogna metterci la faccia, crederci e continuare a lottare fino all’ultimo secondo. Tre palle goal di Meggiorini? Si sta allenando con continuità, oggi ho scelto di far fare 60 minuti a Teodorczyk e 30 Meggio, perché all’inizio avevo bisogno di un attaccante di forza che facesse più un lavoro sporco, mentre quando i ritmi si abbassano, le qualità di Meggio possono venire fuori. Pubblico? Ci sta dando una mano incredibile da inizio stagione, in altre piazze avremmo vissuto situazioni drammatiche e magari avremmo anche 7-8 punti in meno e la nostra stagione sarebbe già finita, ma se siamo ancora aggrappati ai playout è anche grazie al loro sostegno. Quindi, se come oggi ci criticano per l’atteggiamento e per la vittoria mancata, ce lo aspettavamo anche noi e la volevamo anche noi. Purtroppo abbiamo dei limiti che non ci permettono di fare questo, ma siamo ancora in corsa e dobbiamo assolutamente crederci”.

Giacomelli: “Siamo tutti delusi. Era una partita che dovevamo vincere a tutti i costi e non ci siamo riusciti. Siamo delusi, incazzati, però mancano 5 partite. La verità è questa: bisogna prenderci le nostre responsabilità, farci un esame di coscienza. Bisogna migliorare negli errori che abbiamo fatto, però mancano ancora 5 partite. Siamo lì, bisogna cercare di fare di tutto per salvare il Vicenza. Ovviamente come ho detto sono stati commessi degli errori, ci assumiamo le nostre responsabilità e da domani si riparte perché ci sono altre partite fondamentali che ci possono cambiare la stagione. Le proteste? E’ normale: quando si vince si prendono gli applausi e quando si perde, si prendono gli insulti. Fa parte del calcio, su questo non si può dir nulla. Se avessimo vinto, sarebbero stati tutti dalla nostra parte, quando non si vince, e hai questo tipo di classifica, purtroppo le cose sono queste. Atteggiamento sbagliato? Oggi non credo che ci sia stato questo, comunque abbiamo trovato una squadra che sotto il piano del palleggio è un’ottima squadra, anche se ha meno punti di noi. Non è perché loro sono penultimi in classifica, che dovevamo aspettarci di vincere 3-0. Siamo andati in vantaggio però il gol che abbiamo preso a fine primo tempo, ci ha tagliato un po’ le gambe. Comunque c’erano 45 minuti dove 11 contro 10 si poteva fare meglio. Certamente si doveva vincere la partita, questo è sotto gli occhi di tutti e come ho detto prima ci prendiamo le nostre responsabilità. Cosa ci siamo detti in spogliatoio? A fine partita è meglio non parlare. L’unica cosa che è stata detta, è che si poteva e si doveva fare di più, perché lo sappiamo. Però da domani si deve pensare al Benevento perché non siamo retrocessi, ci sono ancora 5 partite, 15 punti in palio e siamo lì. La delusione e il rammarico c’è da parte di tutti, da parte dei tifosi, l’incazzatura nostra pure, però dobbiamo rimanere focalizzati e concentrati sull’obiettivo, perché da adesso in poi diventa fondamentale. Difficile vincere a Benevento? Però abbiamo vinto in casa con l’Ascoli. Ogni partita in Serie B è una partita a sé. Si può perdere con l’ultima, si può vincere con la prima, come si può perdere con la prima. Ogni partita va affrontata al massimo, ogni partita ha le sue insidie. Il rammarico di oggi è il fatto che comunque siamo andati in vantaggio in una partita che alla fine è uno scontro salvezza, quindi vengono in gioco anche altre cose. Purtroppo l’1-1 ci ha tagliato un po’ le gambe, però bisogna metterci la faccia, bisogna star su, bisogna essere motivati e convinti perché qua ci giochiamo la salvezza, la Serie B. Io vengo a parlare perché sono il capitano e parlo a nome di tutta la squadra. Lì dentro non c’è nemmeno uno che non ci crede, anche se oggi potevamo fare di più. Quindi fuori i cosiddetti, da domani si riparte, bisogna andare a vincere a Benevento. C’è poco da fare, andiamo con la convinzione di fare punti e cerchiamo di fare il meglio possibile, perché oggi potevamo fare di più. Il mio assist per Diaw? Il calcio è fatto di episodi. Purtroppo non fai il 2-0, prendi l’1-1 su una rimessa dal fondo e diventa tutto più difficile, quindi bisogna pensare alle cose fatte e pensare a domenica, non c’è altro da fare. I discorsi se li porta via il vento, credo che ora si debba rimanere concentrati e focalizzati sull’obiettivo e l’incazzatura che abbiamo portarla domenica, che ci servirà”

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