Le parole di mister Francesco Baldini, Christian Maggio e Nicola Dalmonte, al termine della gara contro il Perugia.

Baldini: “Cosa non è girato? Ci sono state diverse cose su cui dover lavorare, non ho tanto tempo, devo accelerare immediatamente e trovare le soluzioni immediatamente, perché per giocare a calcio bisogna giocare a calcio, bisogna giocare a pallone, bisogna avere il coraggio di giocare perché sennò diventa tutto complicato. Siamo passati in vantaggio su qualcosa su cui avevamo lavorato, sull’andare a rubare palla, abbiamo rubato palla e siamo andati in vantaggio. Non si può non giocare a calcio, cioè se la palla la recuperi e la perdi subito, se la palla la recuperi e non la gestisci, poi diventa anche complicato recuperare. Si recupera una squadra quando hai il dominio del gioco, il dominio del pallone, recuperiamo palla per tenerla. Abbiamo allargato pochissimo il gioco, avevamo lavorato sul fatto che i terzini, Lukaku e Maggio, potevano avere grande spazio e così è stato, però non abbiamo mai allargato il gioco sugli esterni, non abbiamo mai sfondato e quindi il lavoro da fare è tanto. La sconfitta è una sconfitta pesantissima, serve di più, serve di più per salvarsi, assolutamente di più, e noi, e io, devo trovare la chiave giusta, anche se ho pochissimo tempo, devo trovare la chiave giusta, perché per salvarsi serve molto di più e quindi sta a me trovare la soluzione. Io la situazione la conoscevo, la squadra l’avevo vista e quindi sapevo delle difficoltà, però ho bisogno che ognuno di loro ci metta quel qualcosa in più che serve a una squadra che vuol salvarsi perché noi abbiamo bisogno di determinazione, noi abbiamo bisogno di lavorare e di fare in campo le cose che si fanno durante la settimana e abbiamo bisogno di persone con personalità, che giocano quando serve giocare palla e hanno voglia di giocare. E dobbiamo per forza trovarle e devo essere bravo io a ricercarle nella rosa, perché non può che essere così, sennò di partite se ne vincono poche, se ne vincono veramente poche. Ad un certo punto, abbiamo iniziato a lavorare ognuno per conto proprio, abbiamo iniziato a slegarci, abbiamo iniziato ad allungarci, dopo aver fatto goal ci siamo allungati, io non penso che il Perugia abbia fatto questa gran partita e non è che abbia fatto chissà cosa per vincere 2-1 oggi, però noi non c’abbiamo messo del nostro, noi siamo una squadra che si deve salvare e serve cattiveria, serve coesione, serve essere corti, stretti, aver voglia di giocare a pallone, servono queste cose. Se non ce le hanno, andrò a ricercarle da qualche altra parte, non è quello il problema, andrò su tre della primavera, io in qualche modo devo fare, perché se fossi qui a dire, quello che è stato…no, io devo trovare delle soluzioni e io le trovo, io proverò a trovare tutti i modi, qualsiasi cosa per dare una svegliata questi ragazzi, perché sennò non ha senso niente, non ha senso neanche essere venuto qui. Quindi qualcosa devo inventarmi, perché, ripeto, è altro quello che mentalmente deve mettere la squadra, è altro quello che dobbiamo mettere tutti quanti noi per salvarci. Se vado ad analizzare i giocatori che ho, non alleno ragazzini che hanno fatto tre partite nei professionisti, alleno giocatori che hanno una carriera importante alle spalle, io ho bisogno di avere 20 Maggio, perché oggi Maggio è stato per me il migliore in campo, di gran lunga e io ho bisogno di avere 20 Maggio e che, magari, invece di avere quarant’anni ne abbiano 35, io ho bisogno di gente che abbia voglia di salvarsi, a costo di andare, vi ripeto, a trovarli in Primavera. Io ho bisogno di gente che ha coraggio, che ha voglia di giocare a pallone, che ha voglia inserirsi, che ha voglia di tenere la linea alta, abbiamo bisogno di questa cosa qui, abbiamo bisogno di queste cose qui e io ho il dovere di andarle a cercare, non sono venuto qui per portare a casa la giornata lavorativa. I numeri parlano chiaro, i numeri hanno quasi sempre ragione, non sempre, ma quasi sempre ragione e che questa sia una squadra che ha preso tanti goal e ne abbia fatti pochi è evidente che sia un problema di tutto l’anno, però sono a parlare di una cosa che io devo avere il coraggio di poter cambiare in questi giorni, perché non ho tempo, ma se andiamo avanti così perdiamo anche le prossime tre. Questa squadra ha bisogno di darmi, di darci, qualcosa in più, assolutamente e se me lo darà un ragazzino di diciotto anni, me lo darà un ragazzino di diciotto anni. Rientrato subito in spogliatoio? Io sono rientrato, perché a fine partita rientro sempre, nel bene nel male, poi è il mio modo di essere, quindi anche nel bene sono sempre andato dentro, perché la fine della partita poi è sempre della squadra. Io comunque rientro nel bene nel male. Cosa fare? Quello che ho detto prima e cioè, noi possiamo anche perdere, le altre squadre ci possono anche battere, se giocano meglio di noi, se ci mettono tutto quello che ci devono mettere meglio di noi, però noi possiamo anche perdere dando tutto, dando tutto, perché se l’avversario è più forte, gli stringi la mano e gli fai i complimenti. Oggi non abbiamo dato tutto, io non so cosa c’era fino a ieri, non mi interessa, però per come vedo io il calcio, la squadra oggi non ha dato tutto e noi abbiamo il diritto e il dovere di dover dare tutto e quindi devo andare a ricercare queste cose. Arrabbiato? Sì, sono arrabbiato, perché la squadra era partita in un certo modo e secondo me benino, poi si è slegata. E’ una squadra che in allenamento non ti dà questa sensazione, perché in allenamento questi ragazzi si allenano forte, si allenano come per disputare una gran gara e poi sono arrabbiato perché non l’abbiamo fatto, non abbiamo giocato, per giocare a pallone ci vuole coraggio e noi dobbiamo aver coraggio”.

Maggio: “Sai, quando c’è un cambiamento, soprattutto di allenatore, si cerca di dare una svolta soprattutto a livello emotivo e fisico. Oggi volevamo questo, siamo partiti secondo me molto bene, abbiamo fatto un buon primo tempo. Magari non sono arrivate le occasioni che avevamo creato e purtroppo come ogni volta siamo qua a discutere di una sconfitta, che fa male, perché oggi potevamo portare a casa sicuramente qualcosa in più. Che ti posso dire? Cercare di lavorare ancora, andare avanti e non mollare. Abbiamo ancora 3 partite per sperare e cercheremo di affrontale con lo spirito giusto, cercando questa settimana di capire altre delle idee del mister e cercare le prossime partite di portarle in campo. Volevo andare sotto la Curva? È il mio carattere, al di là dei problemi che ci possono stare in una stagione sportiva, cerco sempre di essere equilibrato sulle cose. Anche quando le cose non vanno bene. Quindi io personalmente ho cercato di invitare i ragazzi a salutare la curva perché anche oggi sono stati positivi fino alla fine. Però sai sono dei discorsi un po’ borderline, non sai mai come comportarti e sono situazioni non facili da gestire soprattutto in questi momenti. Al di là di questo bisogna andare avanti, lavorare e portare a casa il massimo possibile in queste ultime tre partite”.

Dalmonte: “Non mi sembrava che ci fossimo afflosciati, può anche essere, però secondo me abbiamo fatto un gran primo tempo, nel secondo abbiamo abbassato l’intensità della pressione nostra e siamo andati in difficoltà. In realtà hanno fatto un cross e una palla inattiva dove abbiamo preso goal, quindi non direi che ci siamo afflosciati. Loro hanno fatto sicuramente una buona partita ma anche noi avevamo fatto delle nostre buone cose. Siamo arrivati a concludere più di una volta, anche nel finale siamo arrivati vicini a far goal però anche questa volta qui abbiamo concesso due occasioni e abbiamo preso due goal e sicuramente dobbiamo migliorare. Il tempo è poco però questo è. Le palle inattive sono state deleterie tante volte in questa stagione. Noi ci lavoriamo spesso, ci mettiamo il massimo impegno però purtroppo ci continuano a capitare. Ripeto, dobbiamo migliorare questa cosa assolutamente. Sicuramente non è facile un finale di stagione così. È sotto gli occhi di tutti, si vede che le cose non sono facili. Ce l’abbiamo messa sempre tutta e ce la metteremo tutta fino alla fine, finché il campo non darà un verdetto. Dobbiamo tirarci su”.

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