Nicola Pasini ha risposto in videoconferenza alle domande dei giornalisti, a due giorni dalla sfida contro la Spal, in programma sabato alle ore 14:00, allo Stadio Menti.

“La Spal? Sappiamo che arriverà una squadra forte che lotterà fino alla fine per la A da raggiungere direttamente o tramite i playoff. Sappiamo che abbiamo bisogno di punti e vogliamo tornare alla vittoria in casa. Dovremo mettere in campo il solito atteggiamento ma con più attenzione per determinate situazioni per arrivare alla vittoria. Mi ricordo bene la partita di andata, la perdemmo negli ultimi minuti. Mi aspetto una squadra forte perché ha giocatori che hanno fatto la Serie A fino a pochi mesi fa. Giocano molto bene e hanno un mister bravo, sicuramente hanno più qualità di noi ma noi abbiamo delle caratteristiche che possono dar fastidio a tutte le squadre, anche a quelle che magari sulla carta possono essere più forti.

Raccolto meno di quanto meritavamo? Sono d’accordo che in molte partite potevamo portare a casa i tre punti. Come ho detto prima ci vuole più attenzione in determinate situazioni, penso soprattutto alle palle inattive delle ultime partite. Credo però che con il lavoro si possa tornare a far bene e portare a casa i tre punti.

Se mi aspettavo di diventare un punto di riferimento? Ho sempre lavorato al meglio, per giocare il più possibile e per fare bene. E’ normale che con le prestazioni positive e la fiducia, diventi tutto più semplice. Sono contento del momento ma l’importante è che arrivino i risultati per la squadra. Uscito dalla Primavera ho giocato a Carrara e poi sono andato allo Spezia, dove ho giocato una ventina di partite e sarei potuto restare in B, ma ognuno nel calcio ha la sua storia e il suo percorso. Io sono contento di essere tornato in B vincendo il campionato con questi colori e di giocare in B in questa piazza.

I tifosi? Ci mancano tanto. E’ una domanda che ci fanno spesso e sarò ripetitivo ma mancano tantissimo. In casa non avere diecimila persone che ti supportano fa male. Speriamo che si torni presto alla normalità anche se non so se quest’anno ci arriveremo.

La classifica? Si sa che nel girone di ritorno le squadre dietro cercano di migliorare la propria posizione. Noi potremmo avere senza dubbio qualche punto in più, ci sono gare nelle quali abbiamo pareggiato che avremmo potuto sicuramente vincere. Sappiamo che sarà un girone di ritorno tosto e che ogni partita dobbiamo lottare al massimo per portare a casa punti, perché anche un solo punto può fare la differenza.
Le squadre sotto si sono rafforzate tutte nel mercato di gennaio. Questo è un campionato strano, nessun risultato è certo. Vinci due, tre partite e ti trovi in zona playoff e se invece le perdi, ti trovi ai playout. Il gap è sottile. Ora il Pisa è cinque punti avanti a noi ma tra due settimane ci giochiamo contro e vincendo potrebbe cambiare la prospettiva.

Come mai non si vince al Menti? E’ una bella domanda… Sicuramente senza tifosi il fattore ambientale incide meno. Se ci fossero i nostri tifosi allo stadio cambierebbe tutto. Senza tifosi è quasi uguale giocare in casa o fuori ma comunque rimane difficile da dire perché ci sia questa differenza. Forse inconsciamente può essere che ci sia una mentalità un po’ diversa fuori casa ma è difficile dare una spiegazione, è un momento particolare.

60 presenze in biancorosso e nessun gol? Non sono mai stato un grande bomber, devo migliorare sotto questo aspetto perché anche se sono difensore, fare due o tre gol l’anno fa la differenza, sia a livello personale che di squadra. Magari chiederò consiglio a Cappelletti…(ride, ndr). Lui è molto bravo sui calci d’angolo e devo cercare di imparare da lui.

Gol subiti sulle palle inattive? Ci stiamo allenando molto sulle palle inattive, perché tutta la squadra è schierata. Dobbiamo migliorare perché anche il gol che abbiamo preso a Salerno era evitabilissimo, dovevamo muoverci meglio. Solo lavorandoci quotidianamente possiamo migliorare, è l’unica soluzione possibile”.

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