Simone Pontisso ha risposto in videoconferenza alle domande dei giornalisti, a due giorni dalla sfida contro il Pisa, in programma sabato alle ore 14:00, all’Arena Garibaldi.

“A livello di condizione sto bene, sono rientrato a gennaio e da quando sono stato a disposizione del mister ho giocato sempre. All’inizio magari mi mancavano un po’ le misure ma ora mi sento bene. Cos’ho pensato quando mi sono infortunato? Mi ha aiutato la mia ragazza che mi è stata molto vicino, così come la mia famiglia, diciamo che subito mi sono sentito molto sfortunato perché dalla prima diagnosi risultava la rottura del crociato e poi si è aggiunta anche la positività al Covid. Però subito dopo il pensiero è stato quello di voler recuperare al più presto possibile per poter rientrare. Successivamente si è scoperto che non vi era la rottura ma che si trattava solo di uno stiramento al crociato, quindi sono passato da un orizzonte temporale di recupero di 6-7 mesi a 2 mesi e mezzo ed è stata una notizia che mi ha dato una botta di vita incredibile.

Diversi stop in carriera? Gli stop danno fastidio, ho avuto problemi allo stesso ginocchio in passato. Purtroppo sono cose che capitano, fanno parte del lavoro, bisogna solo rimboccarsi le maniche ed allenarsi forte per recuperare dall’infortunio.

I tanti pareggi? La squadra entra sempre in campo con la cattiveria giusta, la determinazione e la voglia di vincere, se continuiamo con questa mentalità e con questa compattezza di squadra, la vittoria arriverà presto.

Il Pisa a +5 su di noi? All’andata non mi avevano fatto una grande impressione, però sono un’ottima squadra con ottimi giocatori, ma anche se noi sicuramente non siamo da meno e andremo a Pisa per provare a vincere. La classifica non dobbiamo guardarla, pensiamo solo a noi stessi perché mancano un sacco di partite e sono convinto che continuando a giocare così i risultati arriveranno.

Il gol? È da un po’ di giornate che ci vado vicino, sono convinto che arriverà ma la cosa più importante è che arrivi la vittoria della squadra. Lo metto al primo posto tra gli obiettivi.

Come sono cambiato dal 2016 con la Spal ad oggi? Era la mia prima esperienza tra i professionisti, quindi dovevo ancora capire molte cose, come si stava in uno spogliatoio con persone di età diversa e come funzionava il calcio dei grandi. Sicuramente ora mi sento più maturo sotto tutti gli aspetti, in campo e nello spogliatoio.

Gli errori arbitrali? Penso che un arbitro vada in campo e prenda le sue decisioni senza il bisogno di richiami o di dossier. Penso anche che un arbitro sappia quando sbaglia o quando prende decisioni corrette, poi l’errore purtroppo poi ci sta che capiti.

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