Nella giornata odierna si è tenuta la conferenza stampa del Presidente Stefano Rosso che ha fatto il punto della situazione, prima di passare alla presentazione del nuovo allenatore biancorosso, Cristian Brocchi.

Queste le parole del Presidente Stefano Rosso: “Per una volta invertiamo i ruoli, vi faccio io una domanda che mi sorge spontanea: chi pensava all’inizio di questo campionato di trovarsi dopo cinque giornate in una situazione del genere? Nessuno, vedo. È una situazione complicata e che si è complicata ulteriormente, in modo abbastanza imprevedibile. Nel percorso di queste prime giornate di campionato la consapevolezza che le cose non stessero andando nella direzione giusta, c’è stata. Come a volte succede ed è inspiegabile nel calcio. Quindi ci troviamo oggi qui perché purtroppo dobbiamo salutare mister Di Carlo, che tanto ha dato a questa squadra e per annunciare l’arrivo di un nuovo allenatore.

Nel percorso, come potete immaginare, la società non è stata ferma quindi un paio di settimane fa avevamo già iniziato a ragionare su un possibile cambio di direzione dell’area tecnica e avevamo anche individuato un profilo, ma poi ci sono state una serie di vicissitudini che hanno fatto cambiare idea. Per questo abbiamo preferito dare ancora fiducia al mister e pensavamo la meritasse, per quello che ha dato al Vicenza e per chi è il mister.

Comunque trovare un allenatore che ha fatto 12 stagioni in serie A e un’altra marea di stagioni in Serie B, con risultati positivi, non è così facile e andare a migliorare la posizione con un profilo adeguato, non è una cosa assolutamente facile. È andata così purtroppo, i risultati non sono arrivati e quindi oggi ci troviamo qua.

Il primo messaggio e credo sia dovuto, va al mister. È doveroso ringraziarlo da parte da parte della proprietà, da parte dei soci, da parte della società e dei tifosi. Oggi mi metto anche nei loro panni perché penso che il presidente sia il primo tifoso di una squadra e io lo sono, quindi vogliamo ringraziare il mister pubblicamente, perché il mister è una bandiera del Vicenza e lo sarà sempre e quindi è doveroso ringraziarlo per quello che ha fatto in campo e anche per quello che ha fatto per noi come proprietà. Ci ha permesso di smuoverci dalle sabbie mobili della serie C, che è un campionato difficilissimo, ci ha permesso di arrivare in serie B e ci ha fatto vivere un campionato tranquillo l’anno scorso. Con il mister ho parlato questa mattina, c’è stato uno scambio di vedute molto sereno, nel segno del rispetto reciproco. Ci augura il meglio e noi auguriamo a lui tutto il meglio per il suo futuro, questa è la sua casa e le porte per lui sono sempre aperte.

Poi ci tenevo a sottolineare anche un altro aspetto che forse è passato un po’ in sordina, ovvero l’aspetto del lavoro che questa società ha fatto in questo avvio di campionato. Purtroppo noi siamo in una posizione molto scomoda, in quanto dobbiamo lavorare spesso sottotraccia, perché è doveroso avere rispetto per chi ha un ruolo ed è doveroso avere il rispetto di chi va in campo, ma la società per forza di cose si deve muovere, quindi nelle passate settimane si è creata una confusione totale e inaspettata. Questo ci dispiace in quanto non era nostra intenzione, ma dovete capire che il nostro metodo è fare le cose e poi comunicarle a cose fatte, non viceversa. E invece ci siamo trovati a vedere scritte sulle diverse testate giornalistiche, o forse prima sui social media e poi ripresi dalla stampa, tutta una serie di falsità, di pseudo incontri con fantallenatori che non sono mai successi e non sono mai avvenuti. E questo a mio avviso è doveroso chiarirlo perché la nostra volontà è stata sempre quella di adottare il metodo del lavoro silenzioso, un metodo pragmatico, prima si fa e poi si parla e proseguiremo su questa strada anche in futuro, quindi non aspettatevi che la società ogni giorno abbia qualcosa da darvi, perché magari non succederà, quando avremo qualcosa di concreto sarete sempre i primi a saperlo.

Allora, come si esce da questa situazione? È la domanda che penso si stiano facendo tutti: i tifosi, la città, ognuno di noi. Noi conosciamo solo un metodo che è quello del lavoro, del lavoro, del lavoro e del lavoro. Bisognerà continuare a lavorare fino quando non si metteranno insieme i pezzi. Non pensiamo che cambiando allenatore tutto magicamente si risolva. Sarebbe troppo facile, in realtà per togliersi dalle sabbie mobili occorrerà avere un po’ di pazienza e sapere che i miglioramenti dovranno essere piccoli, ma costanti tutti i giorni. Con il rispetto dei ruoli e con il rispetto e la responsabilità che ogni ruolo richiede. La società deve fare il suo, il mister e lo staff devono fare il loro, i giocatori anche, i tifosi, la stampa devono fare il proprio, senza però creare confusione. Questo è fondamentale soprattutto perché se si rispettano i ruoli e ognuno è responsabile per quello che fa senza necessariamente puntare il dito contro l’altro si può creare la compattezza che è il valore aggiunto. Perché quando tutte le parti sono compatte e coese, diventa molto più facile lavorare e diventa molto più facile arrivare agli obiettivi desiderati.

E questo a nostro avviso è un’area di miglioramento, probabilmente non siamo stati in grado noi di creare le premesse perché tutte le parti chiamate in causa lavorino al meglio e in maniera più coesa. Vedo che c’è troppa tensione, sempre, e ciò non va bene. Rispettiamo ciò che c’è e funziona, perché voglio sottolinearlo, qui non c’è una società allo sbando, qui c’è una società seria, solida, con dei soci di prim’ordine. Una società che ha fatto investimenti importanti, con uno staff importante, una società che ha investito nei giocatori. Ci sono tante cose belle qui a Vicenza, su cui noi dobbiamo costruire: abbiamo un centro sportivo che stiamo per aprire, abbiamo un progetto stadio che verrà a breve presentato ai nostri soci e alla città, ci sono tante cose per creare a Vicenza un futuro importante.

Però è chiaro che poi, se si va a vedere solo quello che manca, si aprono delle crepe che non fanno bene soprattutto nelle situazioni di difficoltà, per cui è fondamentale che tutti si impegnino e facciano al meglio, noi in primis, che magari qualcosa non l’abbiamo fatto al massimo in questo periodo, noi ci guardiamo in casa ma poi è anche giusto che tutti gli altri ci diano una mano. Perché da soli non ce la possiamo fare. La famiglia Rosso non è impeccabile o invincibile, siamo degli esseri umani, anche noi sbagliamo, anche noi scivoliamo, però se abbiamo anche dall’altra parte una compattezza che ci aiuta ad uscire dal periodo di difficoltà, sicuramente ne usciremo più velocemente e ne usciremo tutti assieme. Quindi è importante che i tifosi tornino allo stadio, è importante che tifosi tornino a fare il tifo, perché ci mancate tanto. Ci dispiace vedere che mancate dallo stadio, vedere che la squadra che non ha il sostegno che merita, perché i tifosi sono e saranno sempre il vero valore aggiunto di questa città ed è giusto che tornino a fare quello che sanno e che sanno fare meglio di chiunque altro in Italia.

E poi servirebbe una mano ovviamente, anche dai giornalisti perché abbiamo visto in questi giorni più gossip che cronaca e ce ne dispiace onestamente. Abbiamo letto delle cose che sinceramente ci hanno fatto anche sorridere, ieri avete chiamato in causa un allenatore con una notizia che mi ha lasciato sorpreso (Mandorlini, ndr). Lasciate stare le persone che non hanno niente a che vedere con noi, lasciate stare le persone che sono a vedere una partita e che non hanno niente a che vedere col Vicenza e che non hanno niente a che vedere con la società. Ed è corretto secondo noi che tutti facciamo un po’ quadrato e lasciamo da parte queste piccole cose che però hanno creato molto rumore, anzi hanno infastidito e non hanno aiutato il lavoro. Da oggi, ricompattiamoci per ripartire.

La famiglia Rosso e i nostri soci non hanno necessità di fare calcio, lo sottolineo, noi non abbiamo necessità di fare promesse per avere la benevolenza della città, noi vogliamo fare calcio e lo vogliamo fare bene. Possiamo farlo meglio, se però siamo tutti assieme, se ci ricompattiamo e pensiamo che questa è una grande società, che questa è una grande squadra che può ottenere dei grandi risultati. Ora è chiaro che i risultati non stanno venendo in questo momento, quindi siamo facilmente attaccabili, però è anche vero che se non diamo una mano a questa squadra e non la mettiamo in condizione di ripartire, ci ritroveremo fra qualche settimana nella condizione di ripartire nella medesima situazione ed è una cosa che vogliamo assolutamente evitare.

Spero sia la prima e l’ultima volta che mi vedrete cambiare mister in una situazione di difficoltà, la prossima volta che ci vedremo spero possa essere per aver centrato una grande vittoria o un grosso risultato raggiunto.

Quindi oggi noi abbiamo una grossa possibilità, l’opportunità di ripartire con il nostro campionato, senza alibi. E ora possiamo supportare questa società e questa squadra.

Noi come sempre ci mettiamo la faccia e siamo qui a guardare tutti negli occhi e a chiedere il sostegno che pensiamo di meritare. Dal canto nostro ci possiamo impegnare a dare di più, come però pensiamo di aver sempre fatto in questi tre anni passati alla guida del Vicenza. E vorrei ancora una volta sottolineare che, è stato fatto tanto, non è mai sufficiente per definizione, in quanto bisogna sempre alzare la barra delle aspettative però non dimentichiamoci che se siamo uniti possiamo fare ancora di più per ottenere quei risultati che tutti noi vogliamo. Quindi il mio messaggio è compattezza; il mio messaggio è di chiamata alle armi, il nostro è un messaggio di volontà ad unirci perché noi siamo il Vicenza, non sono io, non è lo staff, non è il mister, noi, tutti noi insieme, siamo il Vicenza.

Domenica abbiamo una partita tostissima ma è anche una possibilità, quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare, poi può andar bene o può andar male, lo sapete nello sport non c’è niente di scritto, noi come sempre daremo il massimo e sono convinto che il mister e i ragazzi faranno tutto quello che devono fare per vendere cara la pelle e portare a casa il miglior risultato possibile. Ci tenevamo a fare questo piccolo momento prima della presentazione del mister per chiarire e voltare pagina in questo nostro nuovo capitolo, tutti assieme, ancora più uniti per il bene del Vicenza”.

E’ arrivato poi il momento della presentazione del nuovo allenatore biancorosso, Cristian Brocchi.

Stefano Rosso: “Ripartiamo con un nuovo capitolo, per noi è la prima giornata di questa nuova fase di campionato, siamo felici di avere mister Brocchi a bordo. Perché abbiamo scelto lui? Perché ci ha dimostrato grande determinazione, passione e volontà di venire a Vicenza. Si è presentato a noi conoscendo alla perfezione la squadra e quanto stava facendo con le relative aree di miglioramento. Ci ha dimostrato conoscenza delle metodologie e competenza, oltre ad avere uno staff di prima fascia. Il mister ha tutto il nostro appoggio e sappiamo che potrà dare la scossa di cui tutto l’ambiente necessita. Prima il mister è stato incontrato dalla parte tecnica, ovvero dal ds Giuseppe Magalini e dal dt Francesco Vallone, e solo in un secondo momento da me e Paolo. Perché riteniamo che in questa fase delicata di scelta fosse fondamentale dapprima l’avvallo dell’area tecnica e poi quello della proprietà.

La parola passa poi a mister Cristian Brocchi: “Le parole del Presidente mi fanno molto piacere. Ha espresso tutto il mio pensiero, appena ho avuto la possibilità di poter parlare dell’opportunità di venire qui a Vicenza, mi sono subito emozionato. Questa è una piazza importantissima, da avversario mi ha sempre dato qualcosa di importante, perché quando venivi qui giocavi contro dodici giocatori grazie al pubblico molto caldo che dà tanto e aiuta molto la propria squadra. Poi qui c’è una società importante che sta cercando di fare il meglio possibile per far sì che il progetto che hanno in mente possa svilupparsi poi nel tempo. Non ho esitato un secondo anzi sono fiero di essere qui e sono motivato ai massimi livelli, ho una grandissima voglia di iniziare e di conoscere i ragazzi, di vedere come stanno e di capire quelle che sono le problematiche, perché sono sicuro che abbiano le qualità per uscire da un momento di difficoltà come questo

L’accordo? E’ annuale con opzione di rinnovo in caso di raggiungimento degli obiettivi.

Da cosa ripartire? Dall’aspetto mentale, queste situazioni le ho vissute da giocatore ma anche da allenatore, l’aspetto mentale è fondamentale per riuscire in ciò che si vuole fare in campo, serve capire cosa non sta girando e cercare di mettere all’interno della squadra certi concetti e situazioni di gioco che a me sono care e che credo che con le qualità ci sono in rosa si possano attuare.

Modulo? In questo momento non è la cosa più importante, in questo momento occorre mandare via le paure e i pensieri negativi perché le qualità per uscire da questa situazione ci sono, occorre avere delle certezze tecniche e avere una conoscenza di squadra che permette di uscire dai momenti di gara nei quali magari si soffre di più l’avversario. Io credo che per fare ciò serva l’unione di gruppo. Lo scorso anno, da fuori, vedevo il Vicenza come un blocco unico, ovvero un blocco di giocatori che giocavano insieme e mi davano una sensazione di forza da questo punto di vista. Per raggiungere gli obiettivi occorre essere uniti, sia chi parte dall’inizio che chi subentra, mi piace molto lavorare su questo. Non mi piacciono i capricci e non mi piacciono le prime donne, voglio un gruppo che lavora con il sorriso ma con il massimo impegno, è fondamentale il lavoro settimanale ed è fondamentale che diano tutto quello che hanno. Da quello che mi è stato detto qui trovo un gruppo che lavora e sono felice di questo. La speranza è quella di avere un gruppo di ragazzi unito che lotti dal primo all’ultimo minuto con uno stesso obiettivo, che non è l’obiettivo del singolo ma quello della squadra.

Che ambizioni? Quello di venire fuori da questo momento difficile e di costruire qualcosa di importante, perché le basi ci sono e la mia volontà è quella di cercare di dare qualcosa ai ragazzi e cercare insieme di costruire qualcosa di importante con una squadra che mi segua e che crede in ciò che propongo, dopo una fase iniziale di conoscenza, ma c’è poco tempo e bisogna ottimizzarlo.

Lato fisico? Sicuramente avere degli infortunati non aiuta. I momenti di sofferenza è normale che ci siano all’interno della gara, ma mi piace che le mie squadre sappiano leggere l’intera partita. Questa squadra ha le qualità per saper gestire meglio il pallone in alcune situazioni e ciò permette di recuperare ed essere più lucido e di non dover ribattere sempre colpo su colpo da un punto di vista fisico.

Diaw? Dovrà ritrovare la sua condizione fisica ottimale, ha grandi doti atletiche e lavora benissimo e penso che non abbia mai sbagliato un allenamento. E’ un ragazzo che ha qualità, per la categoria ha una velocità che pochi hanno, deve solo stare bene.

Come sarà il Vicenza di Brocchi? Dovrà essere in grado di gestire il pallone, lavoro molto su questo. A volte si pensa che gestire il pallone faccia risultare la squadra lenta, in realtà serve per preparare l’azione giusta e avere il comando del gioco e permetta una migliore gestione della gara. Con il mio staff dico sempre che pazienza non equivale a lentezza.

Qualità tecniche? Oltre a quelle serve la conoscenza. Occorre parlare tutti la stessa lingua, conoscere, sapere e anticipare quello che può essere il pensiero del proprio compagno, perché sono dettagli che fanno la differenza. Aumenta la sicurezza ed è un aiuto per il giocatore, in quanto sa già cosa fare.

Errori in esperienze passate che non rifarei? Ogni esperienza pensa possa insegnare qualcosa, l’importante è migliorarsi sempre e sapersi mettere in discussione. Penso rifarei tutto, sicuramente a volte avrei potuto gestire meglio delle situazioni esterne, altre delle situazioni tattiche, ma l’allenatore perfetto non esiste. L’importante è credere fortemente nella tua idea di gioco, nella tua metodologia di allenamento e in quello che si fa.

Insegnamenti dagli allenatori che ho avuto? Ho avuto la fortuna di essere allenato da allenatori molto bravi, da un punto di vista tattico mi ha dato molto Cesare Prandelli, nelle modalità di gestione ho imparato molto da Ancelotti, Reja e Petković. Ho avuto Lippi, ogni allenatore mi ha dato qualcosa, ho vissuto un’esperienza importante con un mostro sacro come Fabio Capello che a livello caratteriale mi ha dato tanto. Ma non bisogna mai snaturarsi e portare avanti le proprie idee ma sicuramente loro sono stati molto importanti per me”.

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